È un dato di fatto che l’e-learnig sia sempre più utilizzato su scala mondiale e una particolare rilevanza viene riportata dal caso di eccellenza della Cina che, pur facendo già da tempo ricorso a queste piattaforme, ha registrato un incremento significativo proprio a seguito della pandemia da Covid-19. Dalle stime di iResearch Consulting Group è emerso che, nel 2018, il Paese abbia riportato un balzo del mercato dell’educazione online con 36 miliardi di dollari investiti mentre un altro studio compiuto dalla società di ricerche Frost & Sullivan ha stabilito che, entro il 2023, il medesimo mercato toccherà i 100 mila dollari di investimento.
Oltre all’esempio cinese, che risulta di fatto il primo investitore in tecnologie didattiche, vi è quello degli USA che si collocano al secondo posto, seguiti dall’Asia (non comprensiva della Cina) mentre l’Europa risulta il quarto investitore in formazione a distanza, con una forbice alquanto ampia dalla prima posizione. La formazione di qualità d’altronde è una necessità di portata mondiale come evidenziato in un documento redatto dall’ONU che la colloca al quarto posto tra le priorità da attuare entro il 2030 dopo: l’abbattimento della povertà (primo posto), della fame (secondo posto), del perseguimento della salute e del benessere (terzo posto).
Per quanto riguarda l’e-learning in Italia si è registrata una vera e propria impennata del suo utilizzo nel periodo pandemico che, per citare il Ministro all’Istruzione Lucia Azzolina, ha trasformato “l’emergenza in opportunità” non solo permettendo a milioni di studenti di non interrompere gli studi ma garantendo loro un continuum dell’iter anche per un futuro non contingente al Covid-19. La F.A.D. (formazione a distanza) sdogana, in generale, qualsivoglia necessità di svolgere un’attività didattica in una tradizionale aula.
Si potrebbe pertanto definire un nuovo inizio che sta prendendo piede nell’istruzione e non solo nella formazione più squisitamente professionale che la vuole collocata, per lo più, nell’ambito dell’aggiornamento di tipo aziendale – che ha comunque visto anch’essa una considerevole evoluzione sempre sotto la spinta della pandemia. A oggi, nell’incertezza della ripresa scolastica, se pur con uno stato di emergenza meno acuito di quello dei mesi passati, la formazione a distanza resta una mezzo per fare didattica sempre più irrinunciabile perché garantisce maggiore sicurezza sanitaria, ottimizza la logistica e sviluppa una forma mentis moderna che proietta gli allievi verso un nuovo futuro con maggiore slancio.
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