Le PMI italiane oggi sono circa 206mila, pari al 4,86% del tessuto imprenditoriale italiano, e sono responsabili, da sole, del 41% dell’intero fatturato generato in Italia, del 33% dell’insieme degli occupati del settore privato e del 38% del valore aggiunto del Paese. Sono numeri che evidenziano subito l’importanza del ruolo giocato dalle PMI in Italia, anche per il loro impatto sociale, non solo economico.
Come si legge nel report “Innovazione digitale nelle PMI: uno, nessuno… ecosistema!” realizzato dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI a cura del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, troppo spesso sentiamo parlare di arretratezza delle imprese, di scarsa cultura digitale degli imprenditori, di visioni poco evolute. Affermazioni vere in parte sicuramente, come spiega Claudio Rorato, direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI, ma che non esauriscono il tema della “solitudine” dell’imprenditore italiano, la cui estrazione, prevalentemente tecnica, lo porta a concentrarsi più sul prodotto che sulla gestione e la programmazione, più sulla quotidianità che sulla pianificazione e la gestione del cambiamento.
Crescita, digital e assunzioni: il “piano Robiglio” per lo sviluppo delle PMI