NOVARA – Conferme e novità nel nuovo consiglio di amministrazione di Fondazione Comunità Novarese (Fcn) che si è appena insediato e resterà in carica per i prossimi 4 anni.
Alla presidenza dell’ente filantropico con sede in via Gnifetti rimane Davide Maggi, 58 anni, eletto per la prima volta nel 2021 come successore di Cesare Ponti. Il docente novarese di Economia aziendale all’Upo è affiancato anche in questo secondo mandato dai vice Anna Chiara Invernizzi e Roberto Santagostino e dal direttore generale Gianluca Vacchini. Confermati i consiglieri Emanuele Caroselli, Michele Franzosi, Stefano Nerviani, Maria Pia Pettinaroli, Andrea Zanetta.
Cinque sono invece i nuovi ingressi nel cda: Claudia Storti, Paola Daffara, Niccolò Cigliano, Carlo Robiglio e Mauro Campanini. I componenti dell’organo di controllo restano Elisabetta Cremonini, Elisa Sommi e Paolo Massara. «Accolgo nuovamente la nomina a presidente con piacere – commenta Maggi dopo la riunione elettiva – in una situazione molto diversa rispetto al 2021. Allora ci trovavamo in un periodo post pandemico in cui i rapporti personali erano stati bruscamente interrotti, quindi decidemmo di metterci in ascolto del territorio organizzando un tour di incontri per raccogliere le istanze e comprendere come soddisfarle. All’inizio di questa nuova esperienza abbiamo in mente di strutturare meglio un osservatorio dei bisogni e di analizzare le necessità della nostra comunità, così potremo agire con maggior consapevolezza seguendo una dimensione sempre più vicina alla realtà dei fatti».
Il nuovo ciclo si apre anche all’insegna di un imminente e prestigioso traguardo: nel 2025 l’ente nato nell’ambito del progetto «Fondazioni comunitarie» di Fondazione Cariplo festeggerà i suoi primi 25 anni, una missione di rete che finora ha consentito di distribuire 24 milioni di euro sul territorio a sostegno di 2.500 progetti di diversi ambiti, coinvolgendo 15 mila donatori e raggiungendo i 30 milioni di patrimonio. «Sarà un appuntamento rilevante – anticipa il presidente – che vivremo con la consapevolezza di ciò che è stato fatto grazie a chi ci ha preceduto e di ciò che ci attendiamo di costruire per migliorare sempre di più la qualità di vita del nostro territorio».
La Stampa – Filippo Massara