Quel che resta del caso Moro s’intitola il libro inchiesta di Stefania Limiti edito da Interlinea (pp. 160, euro 14), in libreria dal 16 marzo, anniversario del rapimento del presidente della Democrazia cristiana. A distanza di quasi cinquant’anni, l’uccisione di Aldo Moro, un “trauma nazionale” che ha minato le fondamenta della Repubblica, sembra essere stato archiviato dalla nostra memoria collettiva senza averlo compreso fino in fondo.
«Continuiamo a pensare a quei giorni attraverso una trama cinematografica che soddisfa la nostra immaginazione ma non la storia» afferma l’autrice nell’incipit, rimarcando come le opere cinematografiche di Bellocchio Effetto notte (2022) e Buongiorno, notte (2013) nel sentire comune di quell’evento abbiano saputo quasi sostituirsi a sintesi razionali delle diverse fonti conoscitive.
«Muovendosi solo tra carte giudiziarie e poco più, lo storico non riesce a sottrarre alla cronaca una vicenda ormai destinata a rimanere incompiuta in molti suoi aspetti, come se non si possa dargli una sua definitiva collocazione»: questo lavoro nasce quindi dall’esigenza di rivisitare un evento di cui molti aspetti sono destinati a restare sconosciuti, definendo ciò che è stato manipolato nel suo racconto da parte dei protagonisti (le Brigate rosse, il gruppo dei sequestratori e la Democrazia cristiana, il partito-Stato di cui Moro, al momento del suo rapimento, era presidente) e indagandone le profonde radici sociali e le forze e interferenze che hanno determinato il tragico esito dei fatti.
Quel che resta del caso Moro. Esterno notte di Marco Bellocchio, l’ultimo film uscito su Aldo Moro, riaccende la discussione sulla discrepanza tra un’opera di carattere biografico e la storia, ricostruita attraverso i verbali dei processi e le voci dei protagonisti. Stefania limiti racconta il caso Moro ponendo l’accento su quanto ancora la verità dei fatti sia offuscata anche a distanza di così tanti anni. E si domanda quanto l’immagine di Aldo Moro restituita dai film corrisponda alla realtà e quante reticenze ancora persistano nel parlare di questa storia, ferita aperta per il nostro paese.
Stefania Limiti (Roma 1965), giornalista, laureata in Scienze politiche all’Università La Sapienza, collabora con “L’Espresso”, “Il Fatto Quotidiano” e “Left ”su tematiche di attualità politica. Ha partecipato come commentatrice allo speciale di Michele Santoro sul caso Moro trasmesso in diverse puntate da Rai2 nel 2018.
Tra le sue più recenti pubblicazioni edite da Chiarelettere; L’estate del golpe (2023); Potere occulto (2022); Arafat. Il sovrano senza Stato (2019) e Complici, il caso Moro e il patto segreto Dc e Br, con Sandro Provvisionato (2015).
Caterina Tognetti
Interlinea Edizioni